Savoca: La soluzione condivisa tra l’Ente e la Ditta Sicobit allarma gli abitanti di Contura

 


Lo scorso 24 Gennaio 2024 (precisamente Giovedì alle ore 17.00) si è riunito il Consiglio Comunale di Savoca con un punto all'ordine del giorno piuttosto delicato che ha richiamato, nell'aula consiliare savocese, tanti cittadini della frazione Contura interessati al dibattito generale “sulla soluzione condivisa fra il Comune di Savoca e la Sicobit per lo spostamento dell'impianto per la produzione di asfalti dall'attuale sito nell'area artigianale industriale di Contura."


E' da mesi che le due parti s'incontrano per trovare una soluzione e, come ha dichiarato il primo cittadino Massimo Stracuzzi“stiamo lavorando sotto traccia” per porre fine ad una vicenda che dura oltre 30 anni con diversi contenziosi promossi dalla Società contro il Comune, con sentenze gran parte respinte dal Tar di Catania.

Tra ricorsi e sentenze del Tar di Catania, si è arrivati alla richiesta da parte della Sicobit di un risarcimento danni di 2,4 milioni di euro, una somma che porterebbe al “dissesto finanziario” per l'Ente.

In alternativa un nuovo sito per “produrre asfalto”, così come risulta dalla richiesta presentata il 6 Novembre 2023 dall'avv. Sciuto per conto della Sicobit “la ricerca di una soluzione condivisa fra le parti per la delocalizzazione impianto di conglomerato bituminoso, proponendo: un primo sito in località Contura, un secondo sito lungo la S.P. 23 Torrente Savoca”.

Quello preferito dalla Sicobit è sito nella popolosa frazione di Contura e le due parti stanno cercando di trovare una soluzione, secondo i propri interessi, spaziando dalla miglior logistica ed opere compensative, il tutto a discapito della tutela ambientale e salvaguardia sanitaria dovute alle emissioni nocive che tali impianti producono. Le ricadute di tali decisioni saranno pesanti per gli abitanti di Contura, i quali loro malgrado dovranno convivere con una realtà produttiva se si pensi che verrebbe realizzata a poco meno di 200 metri dalle abitazioni civili e strutture ricettive.

Ad un primo “no” da parte del Comune di Savoca (ndr senza informare la cittadinanza… agendo sempre “sotto traccia” come sottolinea il Sindaco) ha messo in campo la “questione viabilità” ricordando “la necessità che la circolazione dei mezzi pesanti venisse completamente sganciata dalla strada provinciale”.

Un bel assist messo in favore della Sicobit che, prontamente, si è detto “disponibile a realizzare e/o contribuire a realizzare un percorso alternativo, con modalità e tempistiche da concordare con l'Amministrazione e con gli altri Enti interessati”. In conclusione del civico consesso lo stesso tecnico della Sicobit, Ing. Crinò, ha reso visionabile ai cittadini presenti gli elaborati tecnici atti alla realizzazione di una strada alternativa, lato torrente.

Il Sindaco Stracuzzi ha dichiarato che “quando è stata messa sul tavolo la questione viabilità si è iniziato a dialogare con gli enti competenti, la strada asfaltata di 6 metri, che dall'incrocio di Botte possa giungere alla parte finale di Contura, con fognatura ed illuminazione, si risolverebbe il problema dello spostamento dei mezzi pesanti. Ciò comporterebbe la possibilità di poter realizzare l'impianto di bitumazione secondo le normative vigenti”.

Qui subentra l'antinomia degli amministratori savocesi, contraddizione che è parsa ben evidente ai cittadini presenti in aula durante il dibattimento consiliare.

Il Sindaco Stracuzzi nel suo intervento pubblico dichiara la disponibilità “ad una soluzione condivisa” con la ditta Sicobit per non incorrere ad ulteriori controversie giudiziarie con la stessa e in risposta alla tutela dei lavoratori impiegati nel processo di trasformazione bituminoso. Allo stesso tempo sostiene che “l'Amministrazione sta solo dialogando, non c'è nessun alcun accordo scritto per spostare lo stabilimento in quel di Contura, la tutela dei cittadini è al primo posto”.

Delle due posizioni, una è certamente quella vera, ma dove sta la verità?

Il capogruppo di minoranza Giuseppe Muscolino parla di un accordo già raggiunto tra Amministrazione e la Sicobit così come risulta dai verbali “incontro con altri enti al fine di definire le condizioni di fattibilità dell'opera ed il cronoprogramma delle fasi di realizzazione”.

Il pubblico presente si è domandato se tutto fosse già concordato. E' così? Dai primi momenti successivi alla chiusura del consiglio comunale, sembrerebbe di sì e il “stiamo valutando la fattibilità” (termine usato dagli amministratori) è significativo e preoccupa, non poco, la cittadinanza. Si pone in quest'ottica l'intervento in aula dell'Assessore Sergio Trimarchi “si tenga presente che pendono controversie legali con richieste di risarcimento dei danni di oltre un milione di euro che la città di Savoca non può permettersi. E si aggiunga che davanti ad una richiesta di accordo finalizzata alla tutela dei lavoratori, l'amministrazione non può chiudere la porta”.

L'assessore Sergio Trimarchi termina il proprio intervento ribadendo che “il Comune, se deve risarcire la Sicobit, rischia il dissesto finanziario”.

In conclusione, il significato è chiaro: salviamo il Comune dal dissesto finanziario a spese della tutela ambientale e dei diritti alla salute degli abitanti di Contura e ai fruitori della Valle dell'Agrò per le attività sportive e ludiche. Un'ultima riflessione, seppur accennata dal Sindaco Stracuzzi nel corso del dibattito tra le forze politiche cittadine, è data dalla futura pista d'atletica, considerata da molti un vero fiore d'occhiello per tutto il comprensorio jonico, dovrebbe sorgere a ridosso dell'area artigianale-industriale dopo che l'attuale è stata sacrificata per la rete ferroviaria ad alta velocità.

Sembrerebbe che ben altri “sacrifici” si debbano fare qualora l'impianto di lavorazione e trasformazione bituminosa venisse allocato nel sito indicato, secondo PRG comunale, se si vuole allontanare il demone del dissesto finanziario. Non ha importanza che a poco meno di 200 metri dal sito che nascerebbe, oltre al nucleo abitativo, si trovino: una scuola d'infanzia; una sorgente acquifera che dà “vita” ai numerosi campi di coltivazione agricola; strutture ricettive; agriturismi; maneggio; aziende agricole; la costituenda pista d'atletica di nuova generazione; il percorso ecologico; i terreni edificabili e lo sviluppo urbano per la conseguenziale svalutazione delle aree e degli immobili ivi esistenti.

L'opera compensativa presa in analisi dai due interlocutori, Amministratori Comunali e Ditta Sicobit, parrebbe poca cosa: salvare le casse comunali dal dissesto e lavarsi le mani come “Ponzio Pilato” con la costruzione di una strada alternativa per i mezzi pesanti con impianto d'illuminazione.

Fonte: www.corrierejonico.it

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