Savoca ai savocesi: 1948 - Un "figlio" di Savoca riporta l'autonomia comunale. 2015 il tentativo dello "straniero" di portarla via.
Un Comune Unico denominato “Savoca – Santa Teresa”, un progetto ambizioso
che verrà presentato in un giorno particolare: 8 Marzo festa della donna.
La location la frazione di S. Francesco di Paola, lo start alle ore 18.00 il relatore del progetto l’uomo venuto dal “Monte” che lascia la sua Fiumedinisi per tentare quello che ha tutti sembrava “l’impossibile” diventare il primo sindaco “straniero” di S. Teresa di Riva.
La sua elezione veniva osannata, come il liberatore dei vecchi poteri “santateresini”. Il risultato? Due anni di attività amministrativa …………alla luce del sole……!!!!!!
La location la frazione di S. Francesco di Paola, lo start alle ore 18.00 il relatore del progetto l’uomo venuto dal “Monte” che lascia la sua Fiumedinisi per tentare quello che ha tutti sembrava “l’impossibile” diventare il primo sindaco “straniero” di S. Teresa di Riva.
La sua elezione veniva osannata, come il liberatore dei vecchi poteri “santateresini”. Il risultato? Due anni di attività amministrativa …………alla luce del sole……!!!!!!
Adesso lo “straniero” tenta la scalata dell’antica baronia di Savoca: lo aveva annunciato subito dopo le dimissioni del Sindaco Paolo Trimarchi (luglio 2014) “mi dimetto da S. Teresa per candidarmi a Savoca”. La reazione? Per molti incredualità, per altri la solita “bordata” dell’onorevole “ama essere sempre in prima pagina”. Passano i mesi, ma l’idea del “supremo” come viene definito dai santateresini, è rimasta la stessa, anzi, mentre i politici savocesi, diciamo i vari capi-elettori sono impegnati a fare riunioni su riunioni in summit segreti, tante anime politiche ma nessun vero progetto elettorale-programmatico, da qualche settimana il ciclone che viene dalla marina di Savoca, rompe gli indugi chiedendo l’utilizzo dell’aula consiliare di Savoca per presentare attraverso una conferenza stampa il suo progetto di unire in un unico Comune “Savoca-S. Teresa”, Progetto Savoca-Santa Teresa con De Luca Sindaco” (il giorno scelto Lunedi 6 Febbraio 2015 alle ore 16.00).
L’aula viene negata da parte del
Commissario ad Acta Rosanna Carrubba: i
maligni parlano di ostruzionismo, ma si è tratto solo di un fatto puramente
amministrativo: per “
disinfestazione” dell’Aula Consiliare”. La reazione del “Supremo”: riformula l’istanza
per lunedi 23 febbraio accompagnata da una frase non certamente da “non
savucotù” nella speranza che non crolli
il palazzo municipale……”
Dopo qualche
giorno la strategia cambia, non più l’Aula Consiliare, ma parlare direttamente
ai cittadini, un ritorno al passato parlare in piazza: ecco la scelta dell’8
Marzo 2015 di presentare il suo progetto con candidatura a Sindaco nella frazione
di S. Francesco di Paola. In attesa del debutto…….il suo delfino guerriero sta
lavorando per comporre la lista, formata esclusivamente da savocesi, secondo la
loro ottica, sono tanti i savocesi che hanno manifestato la loro disponibilità
a candidarsi.
Però non tutti lo posso fare: di non aver ricoperto negli ultimi
dieci anni alcun ruolo politico-amministrativo del governo cittadino. Per il resto presentarsi per firmare l’allegato
documento di adesione alla lista. Aderire su quale progetto politico…..che
certamente non conoscono, ma che è ben preciso nella mente dello “straniero”
gli altri devono solo “fare da comparsa”
dei numeri per avvallare “gli ordini del supremo” il cui obiettivo vero
è l’unificazione di due realtà diverse, in unica identità.
In un colpo solo
fare scomparire secoli ed secoli di storia, cancellare il titolo di baronia.
Non possiamo dimenticare il gesto dei nostri avi che hanno lontano con vera passione ed
appartenenza ad una comunità quella “savucota” nel lontano, ma vicino 1948 hanno
lottato con tutte le loro forze per il ritorno del Comune a Savoca:nel 1928 si procedette alla soppressione, ad
opera del regime fascista del Comune di
Savoca ed al suo accorpamento a quello di S. Teresa di Riva; in questo periodo la
decadenza di Savoca toccò il culmine, l'antico paese venne spogliato per mano
di una classe politica senza scrupoli, lo stesso palazzo municipale venne
venduto all'asta. Tale situazione amministrativa si mantenne fino al 1948, allorquando, grazie
all'interessamento del deputato savocese avv. Rosario Cacopardo e ad un provvedimento della Regione Siciliana, Savoca, finalmente, riconquistò l'autonomia comunale.
Adesso, un’ex onorevole ci vuole portare via la nostra autonomia, solo
per la sua megalomia.
Savoca non ha bisogno di “stranieri” per essere governata:
per chi non l'avesse capito alla guida del nostro paese ci deve esserci un
SAUCOTU!!! Per mantenere e valorizzare la propria autonomia e peculiarità.
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