Il Comune di Savoca si è dotato di un "Piano di Protezione Civile". Contraria la minoranza consiliare.


Il Comune di Savoca si è dotato di un Piano Comunale di Protezione Civile. L’importante strumento è stato approvato nel Consiglio Comunale svoltosi nella seduta del 11 ottobre scorso. L’importante strumento predisposto dall’Ufficio Tecnico guidato dall’ingegnere Lucio Nicita e dall’assessore ai lavoripubblici Giuseppe Meesa è stato approvato solamente dal gruppo di maggioranza, mentre la minoranza ha votato non  condividendo le tre aree scelte come ammassamento della popolazione.Il vasto territorio savocese, gran parte a rischio idreologico non è stato facile individuare delle zone di salvaguardia, il piano prevede  tre aree: il centro sportivo polifunzionale di Mortilla e il campo sportivo di Rina per le frazioni a valle, l’ex area del tiro a Piattello per la popolazione di Savoca Centro e frazioni.  


Pantò e Stracuzzi
Scelta che non è stata condivisa dal gruppo di “Savoca Democratica” come ha dichiarato nel suo intervento il capogruppo Massimo Stracuzzi, il quale ha spiegato anche i motivi dell’inadeguatezza delle aree scelte. “Tali zone non sono adeguate,  la prima area quella del  torrente Agrò come anche risulta dal Pai è a rischio esondazione ed un funzionario regionale ha detto che per posizionare tale area in quella zona è necessario allegare al piano di protezione civile uno studio idraulico da cui si evince che il torrente non esonderà; per la seconda anche il torrente Rina è a rischio esondazione e che il costone adiacente è a rischio frana; per la terza c’è il rischio che cada il palo dove sono alloggiate antenne varie”.
Giuseppe Meesa
Alle obiezioni sollevate dalla minoranza ha risposto l’Assessore Giuseppe Meesa che ha seguito l’iter burocratico” le tre zone di ammassamento previste fanno capire la vulnerabilità del territorio comunale. Le stesse sono alternative secondo il tipo di calamità naturale che si può verificare. Certamente ci vuole la collaborazione e l’integrazione dei piani degli altri Comuni. Precisa di avere sempre chiesto all’Unione dei Comuni di redigere un piano sovra comunale, con la collaborazione dei tecnici dei vari Comuni. Ancora però non si è fatto nulla”.
Tesi che viene contestata dal consigliere Massimo Stracuzziè impensabile spiegare ad una persona anziana che se vi è un rischio idrogeologico si dovrà recare in una zona e se vi è un rischio sismico dovrà recarsi in un’altra zona. E’ necessario che sia prevista un’unica zona omogenea sicura”.
Dopo un lungo dibattito il Piano Comunale di Protezione Civile – come ha affermato il Responsabile dell’Area Tecnica Lucio Nicitail piano si può aggiornare e rivedere sottolineando di non avere la presunzione di avere fatto un piano perfetto – è stato votato solamente dal gruppo di maggioranza, mentre i quattro di minoranza Luchino, Pantò, Savoca e Stracuzzi hanno espresso voto contrario.
Come prescrive la legge ogni Comune deve dotarsi di una struttura di protezione civile pronta ad intervenire in caso di calamità naturale che possa colpire il territorio savocese.  Al capo della Protezione Civile vi è il primo cittadino Paolo Onofrio Trimarchi che oltre ad assumere la direzione è anche coordinatore dei servizi di soccorso, oltre ad assistere le popolazioni colpite  deve provvedere ai vari interventi ed comunicare il tutto al Prefetto e al Presidente della Regione.



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