Avviata dai cittadini una raccolta di firme per scongiurare la chiusura dell'ufficio postale di Rina.
I residenti di Savoca si mobilitano per scongiurare la
chiusura dell'ufficio postale della frazione Rina, come previsto da un
recente provvedimento di riorganizzazione diffuso da Poste italiane che
prevede la soppressione di ben 46 sportelli in altrettanti piccoli
Comuni.
Gli abitanti del borgo medievale hanno avviato una petizione
popolare che consegneranno al sindaco, Paolo Trimarchi, con la quale
chiedono «di contrastare la paventata chiusura dell'ufficio postale di
Rina, tenendo conto delle peculiarità del territorio che non può e non
deve subire un ulteriore depauperamento in termini di servizi».
Viene
altresì chiesto «di attivare chi di competenza al fine di intraprendere
tutte le iniziative utili a livello istituzionale per il mantenimento
dell'ufficio, alla luce della funzione sociale che il servizio medesimo
assolve, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione».
Un
concetto, questo, più volte sottolineato nel documento dai promotori
della petizione, secondo i quali «la decisione di Poste italiane si
ripercuote pesantemente sul Comune di Savoca perché il venire meno dei
servizi, storicamente garantiti, condanna alla marginalità proprio i
cittadini che hanno più bisogno di una presenza degli stessi».
Nei
giorni scorsi la delicata questione è stata affrontata dalla Giunta
municipale. La delibera sarà trasmessa all'Amministrazione di Poste
italiane e all'Agcom (a cui ogni anno deve essere obbligatoriamente
trasmesso da Poste Italiane l'elenco degli uffici postali
antieconomici) e al presidente del Consiglio comunale, Carmelo
Crisafulli, affinché adotti ogni iniziativa utile per il mantenimento
dello sportello.
«Non lasceremo nulla di intentato - spiega il presidente Crisafulli, che nei prossimi giorni convocherà una seduta dell'assemblea con all'ordine del giorno la spinosa vicenda - affinché si tenga in vita un servizio ubicato in una posizione strategica, in locali moderni e funzionali e in un'area, a valle del nostro territorio, in cui risiede l'80% della popolazione. Peraltro a pochi minuti di distanza da S. Teresa di Riva e Sant'Alessio, da dove giunge una numerosa clientela».
Carmelo Caspanello
«Non lasceremo nulla di intentato - spiega il presidente Crisafulli, che nei prossimi giorni convocherà una seduta dell'assemblea con all'ordine del giorno la spinosa vicenda - affinché si tenga in vita un servizio ubicato in una posizione strategica, in locali moderni e funzionali e in un'area, a valle del nostro territorio, in cui risiede l'80% della popolazione. Peraltro a pochi minuti di distanza da S. Teresa di Riva e Sant'Alessio, da dove giunge una numerosa clientela».
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