Savoca, boom di presenze per le mummie restaurate. Oltre duemila presenze nel mese di Giugno.

Le mummie di Savoca Esposte un anno fa dopo un lungo restauro, necessario per le cattive condizioni in cui erano state tenute per lungo tempo ma anche per rimediare ai danni causati da un folle che, nel 1985, le imbrattò di vernice e le fece cadere rovinosamente, le mummie solo quest'anno hanno nuovamente suscitato l'interesse di turisti e visitatori, smentendo i catastrofisti che vedevano allontanarsi da Savoca l'interesse dei tour operator.
Invece, la cripta dei cappuccini, nel solo mese di giugno ha visto la presenza di circa duemila turisti, in larga parte stranieri, dieci volte in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.  A snocciolare le cifre sono sono i responsabili dell'associazione "San Damiano" che dallo scorso anno gestisce il convento, in cui ospita turisti ma soprattutto gruppi religiosi e, da quest'anno, guida i visitatori nella cripta. Solo nell'ultima domenica sono stati in quattrocento a visitare le mummie, mentre crocieristi e guide hanno nuovamente inserito Savoca nei loro percorsi.

Le mummie di SavocaI corpi incorrotti dei personaggi più in vista del paese, esposti con indosso gli abiti migliori, testimoniano il complicato rapporto con la morte nel Mezzogiorno d'Italia, dove la pratica della mummificazione era maggiormente diffusa. Era una sorta di rappresentazione perpetua dello status nobiliare attuata mediante il monumento funebre di sé stessi, una immortalità a beneficio dei propri concittadini e dei parenti che tornavano a visitare i defunti, in memoria dei quali nella stessa cripta venivano officiate le messe in suffragio. Gli uomini più importanti di Savoca, ma non solo, vissuti fra '700 e '800 e legati all'Ordine Cappuccino, pagavano per il trattamento post mortem che assicurava loro una sepoltura d'élite rispetto quella dei comuni mortali. 

Le mummie di SavocaLa tecnica di mummificazione era particolare e, probabilmente, utilizzata a Savoca e in pochi altri luoghi. Di essa, a noi, non giunge che la trascrizione di racconti orali, ma anche le testimonianze architettoniche nelle chiese dove veniva eseguita. Nel momento del decesso il corpo era preso in consegna dai frati e condotto nella camera di mummificazione, che si trova nella chiesa madre, un ambiente semicircolare, ben ventilato e dotato di feritoie lungo le pareti, dove avveniva la scolatura del cadavere. Ai corpi veniva somministrata, per due giorni, una soluzione di aceto e sale che aveva l'effetto di sciogliere gli organi interni, poi evacuati naturalmente. La giusta areazione degli ambienti, l'effetto dell'aceto e del sale, l'azione di muffe presenti, favorivano l'essiccazione. Il corpo, in ultimo, veniva trattato con un unguento, riempito di paglia per mantenere la consistenza e sottoposto al taglio di legamenti e tendini. Il processo era concluso dopo circa due mesi. I corpi venivano rivestiti e trasferiti nella cripta del convento, a cui si accede dall'esterno o da una porta orizzontale posta sul pavimento della chiesa di San Francesco.
Le mummie di Savoca
Le mummie di SavocaLe mummie di Savoca, all'origine, erano trentasette, tutti uomini ad eccezione di una donna e di un bambino. Sedici, restaurate di recente, sono contenute in casse di legno con la parte a vista chiusa da una lastra di plexiglas ed esposte l'una sopra l'altra a gruppi di tre. Altre sono riposte nelle originarie casse funebri in legno, alcune con finestre di vetro da cui si osservano i corpi. Altre ancora sono sistemate in alto, sulla mensola che corre intorno al perimetro dell'ambiente. Non passano inosservati i colombari che accolgono diversi teschi. 
L'ultimo atto per la sistemazione definitiva nelle nicchie dove le mummie erano state collocate all'origine, prevede la stabilizzazione della colonna vertebrale, necessaria per evitarne il collasso, intervento che richiede un finanziamento pubblico, per adesso solo promesso. Solo col ritorno nei loro alloggi verticali, i nobili di Savoca ritroveranno l'originario senso della loro mummificazione, mostrare la propria identità fisica, esibire il proprio status fieri ed incorrotti per l'eternità.
                          
Le mummie di Savoca 

Le mummie di Savoca

(02 luglio 2012) - articolo di Pietro Nicosia su Repubblica.it

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